— 30 — non ha confronti. Per le comodità della nave, per il vitto, per il servizio. E poi c’è lo spirito, l’animo, il carattere. A bordo del « Kumanovo », gente dura, imbronciata, sempre arrabbiata con sè e con gli altri. In una giornata di navigazione fatta con il «Kumanovo» non mi è riuscito di vedere il comandante. Se piove non si può stare sul ponte di prima classe perchè non è coperto. Non parliamo del vitto. Credevo che a me non andassero le vivande servite perchè abituato alla cucina italiana, ma ho visto però inglesi e tedeschi non mangiare a bordo del «Kumanovo» e far onore invece alla mensa del «Palatino», dove tutto è lieto, l’equipaggio cortese, il servizio inappuntabile. E vi spira quell’aria di chiara ed aperta franchezza italiana che è impagabile ed introvabile, che promana a tutto il bordo dal simpatico comandante Anatra che ha una parola per tutti, spiega, indica i nomi, le isole, i passaggi, sorride ai bimbi, sino al-