— 276 — pito ha> segnato con la vita e col sangue la partecipazione alla sua feroce fazione. Noi constatiamo ancora una volta come i fatti riprovino il carattere balcanico. insofferente di ogni ritegno, impregnato ancora dello spirito brigantesco dei «comitagi» del popolo jugoslavo che non ha la coscienza della; sua unità, che non può avere e non ha la comprensione degli obblighi e delle lun-zioni dello Stato, che si è composto non per intima forza e volontà ma sopra-tutto per opera di estranei che avevano bisogno di una pedina nel gioco delle combinazioni internazionali I fatti dimostrano quanto sia siato errato il calcolo di poter fare della Serbia un grande Staito europeo, compartecipe dello sforzo per il progresso della civiltà e delle sorti umane e come questa sia rimasta quella che era ieri, anzi peggio. Non i serbi si sono migliorati