43 muñe, era stato poi, ancorché tale, attaccato allo stato maggiore del comandante il forte. Non è a dire se in- 1 crebbe la lontananza di un giovane amatissimo, il quale onorava il corpo, e che pel suo ingegno era stimato appresso la superiorità, di cui godeva la confidenza. Ma già quei giovani erano ornai disposti dell’animo a far poco conto della vita propria e di quella dei loro compagni . XIII. Ma meglio delle sortite e delle ricognizioni, che ogni notte faceansi, nelle quali avevamo sempre qualche perdita, valse a ritardare il nemico (e solamente a noi era Idato di ritardarlo) il già accennato lavoro idraulico sul canale di Mestre. Fu detto che le acque dell'Oselino, artificialmente arrestate, produssero l’allagamento della spianata dinanzi al forte sulla destra riva del canale di Mestre, guardando dal forte stesso. Gli Austriaci, apparecchiandosi all’assedio, per asciugare quei campi avea-no praticato un taglio onde quelle acque stagnanti si versassero nel canale di Mestre. Questo canale viene formato dalle acque della Laguna, che passano prima per le fòsse di Marghera; e quivi, mediante alcuni sostegni, era mantenuto costante un pelo d’acqua, che bastasse ad offrire in esse una certa profondità. Lo scolo praticato accrebbe la massa d’acqua del canale e delle fòsse, ed i nostri sostegni furono rotti. Però questa operazione non bastò ad asciugare quei campi, ma suggerì