59 >■> gli artiglieri civici nelle difficili manovre, e pel dili-« gente ed imperterrito servizio dei bersaglieri agli » avamposti, e pel dignitoso ed esemplare contegno dei « fucilieri nel servizio della piazza. Tra i fatti onorevoli » che accompagnano gli ultimi giorni della difesa di » Marghera, non si ommetterà di notare che gli arti->» glieri civici, non sussidiati da altre milizie nel servi-* zio del treno, vi si sottoposero con fermo animo, re-» candosi i pesanti proiettili che facevano d’uopo alle » artiglierie loro affidate, e queste servendo con invitta » costanza; che parecchi fucilieri civici, anche quando » più numerosi grandinavano i proiettili nemici, espo->* sero la propria vita, recando sugli spaldi le munizioni » necessarie; che tutti i fucilieri espressero al coman-» dante del forte la ferma volontà di correre sino all’e-n stremo il pericolo della permanenza nel forte stesso, » quantunque autorizzati ad antecipare la partenza. n Quali cimenti abbia corso la Guardia civica, lo mostra » eloquentemente il fatto che dei circa cento individui, » metà artiglieri, metà fucilieri della stessa Guardia, che » parteciparono alla difesa di Marghera nei giorni 24, « 25 e 26, dodici dei primi e dieci dei secondi rimase-« ro feriti o contusi, tre dei quali perirono ». Finalmente quell’assedio mise fuori di combattimento pressoché il quarto della sua guarnigione, la quale negli ultimi giorni si componeva di duemila e cinquecento uomini di tutte le armi. Le ferite, per la più parte gravi e mortali, non essendo aiutate dal clima di Venezia. Rispetto ai colpi tirati dall’inimico, che ascesero circa