— 117 CROCI DIVELTE (1 sole passa tra i pini del monte Marrano, bacia le croci del cimitero e scende a scherzare con l’acqua cha zampilla attor no alla fontana Baiamonti. Povere vecchie croci, svelta e lieta ron-tana che giochi sulla riva. Neppure voi la sceranno stare. Hanno trovato che lì cimitero è troppo piccolo ormai. Uno nuovo, un altro si do drà farne non solo, ma tu, vecchio asilo di pace, dovrai essere distrutto. Non potevano lasciare viva l’italianità palpitante nelle epigrafi, nei nomi, nelle croci e sulle cappelle delle famiglie spalatine. A giorni cadranno le croci di marmo, le misere croci di metallo e di legno, crolleranno le minuscole chiese, si apriranno le tombe ed i tumuli e le mani profanatrici cercheranno di cancellare anche nel passato questa fisionomia che disturba gli usurpatori, questa voce che li turba, questa realtà che vogliono distruggere.