— 235 — quella che altre aquile additano dal Campidoglio per l’Italia, e per Roma — si levano, drizzaino il volo, si aggirano, si rincorrono, precipitano attorno attorno, attraverso le lunghe feritoie, le vedette, i ponti levatoi, i grossi bastioni, i terrapieni, i ripari, dove tutto ricorda la tremenda bellezza e la imponente grandezza della tregenda guer riera di altri tempi e di epoche rhe do vranno tornare. La feroce noncuranza dei nuovi padroni ha ridotto la chiesa di Santa Barbara a deposito di salumi, di farine e di generi alimentari. Ed i sacchi di mercanzia coprono la lapide che racchiude la sepoltura di messer Bartolomeo De Borelli, di Bologna, morto nel 1736, governatore generale della Repubblica per la fortezza di Knin e la zona circostante e che ricorda come, per i servizi resi a Venezia ricevesse il titolo di Conte per sè e di suoi diretti discendenti ed alcuni feudi. Certo, quando lasciò la turrita citta emiliana non avrà pensato di