12 alla istruzione de’ nuovi militi: ma la necessità di tosto guardare una così lunga linea di fortificazione, faceva sì che quella qualunque istruzione non potesse essere che assai poca cosa. Dico quella istruzione qualunque: perchè l’Austria non favoriva certi progressi nella sua marina, e l’artiglieria abilissima nel cannone sul mare, poco si conoscea di quella da posizione: e chi sa alcun poco di quest’arte, sa che differenza ci corra. Del resto, delle pratiche cognizioni di quegli artiglieri molto se n’è giovato la patria, e non ha elogio che uguagli l’aver veduto la loro assiduità e i grandi loro servigi. Difatti tu li vedevi, e sempre, degni di ammirazione nelle campagne del Veneto, nei posti più importanti dei forti di Venezia, nella confezione de’materiali di guerra, nei lavori dell’Arsenale, nella direzione delle grandi polveriere e fabbricazione delle polveri, e final-monte nella flottiglia dell’Estuario, la quale col suo valore diè saggi di ciò che si sarebbe potuto anche sul mare, se la fortuna ci avesse aiutati, o se uomini di guerra, di superiore previdenza, fossero stati al potere ed avessero saputo approfittare dei molti buoni elementi. E quando i giovani uffiziali de’ nuovi corpi dallo studio de’ libri o dalla scuola (I) passarono alle istruzioni pratiche, certamente trovarono un altro impedimento nella grande diversità delle bocche da fuoco: chè l’Austria aveva in deposito nell’Arsenale, pezzi di tutte quasi (1) Presso le scuole tecniche eransi aperte le seguenti: d’artiglieria, diretta dal maggiore Enrico Gosenz, napoletano; di fortificazione, diretta dal capitano del genio Bucchia; di tattica, diretta dal capitano dello stato-maggiore Erenthaller.