431 buona conseguenza che il male consistesse o nella imperizia o nella tristizia de’ governanti. Qui cade in acconcio recare un decreto dell’Assemblea, uscito il dì 34 di maggio. « 4.° Le milizie di terra c di mare col loro valore, il popolo co’suoi sacrifici hanno bene meritato della patria. 2.° L’Assemblea, persistendo nella deliberazione del 2 aprile (Venezia resisterà ad ogni costo), fida nel valore delle milizie e nella perseveranza del popolo. 3.° Il presidente del Governo, Manin, resta autorizzato di continuare le trattative iniziate in via diplomatica, e salva sempre la ratifica del-l’Assemblea. Sottoscritti: presidente, Minotto; vice-pre-diente, G. B. Varè; segretari, L. Pasini, G. B. Ruffini, A. Somma, P. Valussi ». In ultimo dell’assedio il tenente-maresciallo Thurn subentrò nel luogo d’Haynau. Darò la relazione dell’attacco delle tre giornate, indirizzata al ministero della guerra, data da casa Papadopoli, il 28 di maggio. « Contribuì ad avere notevoli effetti dal nostro fuoco nel giorno 25 più che nella notte del 24 al 25 la nostra valorosa gente, la quale non temette sacrificio nè fatica per ristabilire le demolite batterie N.° 3, 8 e 44, e per cambiare i cannoni smontati con nuovi. In questo giorno con quindicimila proiettili abbiamo ridotto il forte Rizzar di, la batteria sporgente sull’argine della strada ferrata, non che il cavaliere nella caserma destra di difesa, a un mucchio di rovine. Nella notte del 25 al 26 risolvetti, impedendo col fuoco dei mortai tutti, che il nemico mi molestasse, di aprire le trincee della prima