DELL’ASSEDIO DI VENEZIA Artiglieria. Innanzi ch’io parli dell’assedio propriamente di Mar-ghera, bisogna un tratto toccare dell’artiglieria; dico toccare, perocché non ne parlerò che rapidamente, affine di farne non più che memoria. E dicendo dell’artiglieria veneta, intendo dell’artiglieria italiana, benché la piemontese a Venezia non abbia presa la menoma parte. L’Italia ha fior d’artiglieria; anzi (e credo non peccare di verità) in nessun’altr’arma, che in artiglieria è migliore. Voglio credere (e la coscienza m’è rigorosissimo testimonio), voglio credere non m’inganni soverchio amor di patria, amore che, a seconda degli animi in cui è collocato, varia nell’espressione, e fa o giudici severi, o padri soverchiamente pietosi. Io dico cosa che i più sanno, che però può essere rettificata se non giusta, se esagerata, se ampliata.