455 che fece saltare in aria venti soldati e tre ufficiali. L’esplosione fu terribile; io stesso, che mi trovava sulla riva della Laguna, ne fui fortemente scosso. Marghera offre un aspetto spaventevole; non si può fare un passo senza incontrarsi nelle tracce di distruzione prodotta da noi: i pochi edifizi sono un mucchio di rovine; i terrapieni e le palizzate distrutte in modo, che non si riconosce più la loro forma; insomma noi ammiriamo inostri nemici, che hanno sostenuto questi giorni terribili senza cedere prima. (Letiera di un corrispondente della Gazzetta di Pierina.) W.° 5. Dal quartier-generale di Casa l’àpadopoli, 28 maggio 1849. Rapporto del tenente-maresciallo Tliurn intorno all' assedio di Marghera. Quantunque la caduta di Marghera, e l’occupazione di essa per parte delle nostre truppe, sien già pervenute a conoscenza dell’eccelso ministero della guerra, pure io mi credo in dovere di dare ulteriori dettagli su questa importante intrapresa, che ha speciale influenza sulla sorte di Venezia, in continuazione del mio rapporto in data 25 maggio. E tanto più volentieri lo faccio, poiché mi trovo nella gradita situazione di rivolgere l’attenzione di questo eccelso ministero della guerra alle distinte prestazioni delle nostre brave truppe, le quali incominciarono tale impresa sotto le più difficili circostanze, e l’adempierono felicemente in brevissimo tempo, con rara perseveranza e bravura. Com’ebbi l’onore di annunciarlo nell’anteriore umilissimo rapporto, il bombardamento, incominciato al 24, fu proseguito con vigore nella notte susseguente. Quantunque gli effetti del nostro fuoco fossero notevolissimi, essendosi smontato più d’un cannone nemico e ridotto in parte al silenzio anche parecchie opere, pure i risultati da parte nostra al 25 furono ancor più rilevanti. A ciò contribuì specialmente la circo-