74 lagno di chi temeva la nuova scelta de’militi nuovi. Una loro Commissione presiedette all’iscrizione, e fa data a’nuovi militi l’istruzione sotto il fuoco. Iacopo Da Lio, di Chirignago, nella provincia di Venezia, a ventuu anno, studiava legge. L’animo suo grande, l’ingegno fornitissimo di belle lettere era bella speranza di quel paese, per salute del quale combattè a Sorio, ove ricevette una ferita, poi a Vicenza. Era stato della Commissione che si recò al Governo la mattina del 25 maggio. Ritornato a Marghera nelle ultime ore del 26, una palla gli spiccò la testa dal busto, la quale venne raccolta lontana. — Dolfin Alessandro, di Padova, a diciott’anni, studente, che aveva il fratello capitano della seconda compagnia. Il caso suo fu de’ più terribili. SI trovavano con lui sul bastione un Correr, di famiglia patrizia, vecchio ufficiale della guardia d’onore di Napoleone, allora degli aiutanti di Ulloa, quivi Venuto al bastione N.° 7 per trovare suo figlio, dei Randiera e Moro, ed altri ancora, e stavano in crocchio. Una bomba cade ai piedi loro, e precisamente nel mezzo; fosse pel vuoto ch’essa produsse nell’aria nell’impeto del cadere, o gli fosse mancato il terreno sotto a’piedi, il giovanetto Dolfin cadde nella buca ch’ella fa sprofondandosi. Il figlio di Correr, che trovasi a una qualche distanza, misurando d’un colpo d’occhio la tremenda situazione di suo padre e dell’amico commilitone, corre verso di loro, tentando di sottrameli. Era più desiderio d’incontrare la medesima sorte, che speranza di salvarli. Scoppia la bomba, e fa ricadere dall’alto semivivo e rotto nella persona Alessandro Dolfin, il vecchio genitore è pure ucciso, il figliuolo resta gravemente ferito e fuori de’ sensi, e v’ebbero altri feriti ancora. Perì in conseguenza di disagio. — Osalco Monlalban, di Conegliano, a ventun anno, studente, giovane di bellissime forme. Durò l’assedio di Marghera in qualità di bombardiere, ed ebbe una ferita ad una mano; combattè in Laguna sulle zattere; morì d’infiammazione. —