8
senza inquietava non poco i nostri sonni; e ci era fonte d’inspirazioni magnanime. — Il Governo provvisorio della Repubblica, con uno de’ primi suoi atti, decretava: « 4.° I fratelli dell’alfiere di fregata Moro, màrtire della santa causa d’Italia, sono figli della Repubblica. La madre di lui otterrà conveniente pensione. 2.° Alla memoria dei fratelli Bandiera, màrtiri della medesima causa, provvederà la Repubblica ».
  Quella legione pertanto dovea prestare l’opera sua nella difesa dei forti dell’Estuario, ed in appresso si obbligò pure, per tutta la guerra d’indipendenza, tanto sui forti, quanto in campagna.
  Il 3 giugno 4848 fu aperta l’iscrizione per una compagnia di cento militi. Le condizioni erano : stato nubile, buona educazione e sufficiente agiatezza per non aggravare di troppo lo Stato. Il regolamento interno poi stabiliva l’uguaglianza dei cittadini fuor di servizio, in servizio la disciplina de’ soldati. I gradi erano dati di fiducia per l’ordine e la rappresentanza, eoo maggioranza assoluta di voti segreti. I graduati ricevevano la stessa panatica degli altri. Niuno poteva ricevere brevetti dal Governo.
  Gli artiglieri Bandiera e Moro sarebbero risguardati come sott’ ufficiali rispetto agli altri corpi, e, sciolta la legione, potrebbero aspirare, mediante esame, a gradi superiori nell’esercito. Il generale Antonini, allora comandante la fortezza di Venezia, il quale favorì la nobile istituzione, ne approvò anche il regolamento.