\oO r.ioni, vincendo col compagno il pericolo del pauroso ponte, funesto a parecchi che vi si misero a passare. Il Morosini collocò la mutilata salma e il caro capo sovra una barella; e aiutato da un artigliere marino, che per avventura ivi passava, lo trasportò in una barchetta. Vogando egli stesso per la Laguna, mesta naturalmente, tristissima allora di notte, trasse a ricoverare la salma del desiderato compagno. Lungo le tre giornate dell’assedio, il presidente Manin mandò a dire al comandante Ulloa, si ricordasse ch’egli voleva solo salvare l’onore dell’armi; per lo che si guardasse dal trarre il presidio a disperata difesa; evitasse l’assalto o un’inutile perdita d’uomini. Poco importare la fortezza di Marghera alla difesa di Venezia. Codesta avere difesa dalla naturale sua posizione. Tuttavolta il colonnello Ulloa volle un decreto acciocché non paresse che l’abbandono della fortezza fosse proceduto da mero suo arbitrio. Se da Marghera non moveva la sicurezza e la difesa di Venezia, perchè l’hanno tenuta? Non meno era inutile allora che innanzi. E codesto parecchi mesi avanti s’era agitato in Consiglio. Belluzzi aveva proposto si distruggesse ; Armandi gli fu contrario, e sostenne ch’e’ bisognava tenerla. Costui aveva più copia di seguaci, e colle arti trasse nella sua opinione i più, tra’ quali lo stesso Manin, uomo inetto a reggere e governare uno Stato. Io non entro in argomento troppo ampio e indipendente dalla mia storia. Dirò solo che stando agli efletti, i quali furon tristi, s’ha a trarre per