82 trovandosi in riposo nella città, si distinsero nell’aceor-rere agl’incendi, compiendo nobili atti d’ardire e di pietà. Per la tranquillità pubblica, in quegli estremi giorni La mattina appresso gli affissi ricomparvero, ed anche in maggior numero, ed alcuni dei più arditi Bandiera-Moro arrestarono due o tre persone che aveano tentato di rinnovare il gioco del giorno innanzi. Il qual atto fortemente spiacque alla maggioranza della legione, essendo ch’essa fino allora avea religiosamente conservata la dignità sua. Fallito quel primo tentativo, l’ufficialità non depose il pensiero di ritentarne un nuovo. Stabilì radunarsi in una sala dell'albergo della Gran Brettagna. La discussione fu tempestosa ; si scelse quindi il pii influente di ciascheduno dei corpi presenti e gli eletti riunitisi nominarono una Commissione di sette persone, la quale si avrebbe presentata al generale in capo, chiedendo che fosse accollo questo desiderio della guarnigione intera, e avrebbe fatto in modo che il medesimo generale si sarebbe incaricato del decreto del dittatore. Ma il generale in capo allora esercitò il comando nella maniera la più risoluta e la più severa. Il generale Ulloa però desiderava persuadere la Commissione della impossibilità di ottenere un buon effetto dalla vagheggiata sortita; ch’essendo in molti, egli non poteva provare quanto diceva, ma che l’avrebbe fatto ogni qualvolta avessero delegato un solo che godesse la fiducia dell’intera armata. A tal effetto ognuno aveva designato il generale Morandi; ma questi, facendosi un pretesto del male che Io teneva da alquanto tempo assente dal servizio, in realtà poi per una segreta rivalità con Ulloa, si sottrasse all’incarico. Frattanto gli ufficiali tutti che aveano con più calore preso parte in questa facenda furono allontanati dalla città, e ¡Bandiera e Moro ebbero una rivista del generale in capo nel loro stesso quartiere, nella quale .nobilissimamente li rimproverava della dimostrata indisciplina.