164 CAPO IV produzione di 23-25 mila tomi, che basterà al consumo; una fabbrica è in liquidazione, cioè quella più antica di Sofia. Delle fabbriche rimanenti due sono bene organizzate (Russe e Gorna-Orehoviza); le altre: quella di Filippopoli è stata affidata ad una cooperativa di produttori e quella di Kayali mena una vita stentata. In tale situazione la concorrenza cekoslovacca aumenterà le sue importazioni in Bulgaria mentre due anni fa sembrava che dovesse diventare esportatrice anzi che importatrice di zucchero. I punti deboli dell’industria sono determinati dal rendimento relativamente basso della barbabietola bulgara, dal suo costo relativamente alto, dall’alto costo dei capitali, ecc.; ma nonostante ciò la situazione delle fabbriche di Russe e Gorna-Orehoviza è abbastanza buona. Birra. — Nel 1921 vi erano 15 fabbriche con un capitale di circa 10 mil. di fr. oro; HP 1323; operai 670; produzione fr. oro 6.2 mil. Tale industria soffre a causa della politica fiscale che non può essere cambiata facilmente a causa dell’accesa lotta dei viticoltori; capitali scarsi e cari. Alcool. — Ci sono 5-6 fabbriche con un capitale di 4 mil. fr. oro; HP 363; operai 63; produzione 1.4 mil.; soffre a causa della politica fiscale che per un complesso di ragioni non può essere cambiata; capitali scarsi e cari. Oli vegetali. — Questa industria si è sviluppata dopo la guerra contribuendo anche allo sviluppo della coltura del girasole. Vi sono 19 oleifici importanti (1921, 4); HP 738; operai 290; materie prime lavorate: locali fr. oro 1.7 milioni, straniere 257 mila fr. oro; produzione 1.8 mil. fr. oro. Tutti soffrono per la mancanza di capitali. Capitale straniero nell’industria bulgara. II capitale straniero è investito per la maggior parte nelle società per azioni così diviso per industrie (1925) :