4 I - L’Albania montagne. Sull’uno lo Sciar, che guarda la Serbia, sull’altro il monte Smolica nel verde, cupo e misterioso Pindo, a guardia verso la Grecia. Sono, l’uno e l’altro, orizzonti già sfuggiti all’Albania. Ai piedi del Tomor già si parla la lingua deU'Ellade, come negli scogli sui quali poggia la Japida Acroceraunia; nelle gole dei Gheghi i canti slavi inneggiano alla conquista. A mezzogiorno della conca centrale si apre nuovamente un paese montuoso che ricorda quello dell’Albania del nord, e che forma l’Epiro. Le montagne d’Epiro ospitano una popolazione più intensa e più varia, che ha conosciuto anch’essa diverse civiltà preistoriche e storiche e delle quali sono superstiti gli Albanesi Toschi, i Greci e i Valacchi. La sezione più occidentale e più calcarea dell’Epiro ha Albanesi e Greci commisti con pochi Valacchi, mentre la sezione interna, calcarea e serpentinosa o schistosa, ha popolazioni miste in cui l’elemento valacco si individualizza in masse compatte, come nel Pindo, patria dei discendenti dei coloni romani colà rimasti accantonati per ragioni di pascolo e di difesa. Nell’Epiro settentrionale gli Albanesi troveranno una delle opposizioni più forti alla loro indipendenza e al loro sviluppo nazionale. Gli Albanesi furono ricordati la prima volta fra i popoli europei da Tolomeo. Gli antichi scrittori lasciano capire che quel popolo dovette emigrare in tempi remoti dall’Asia e dalla regione del Caspio dove stanziava. Essi si stabilirono e poi si allargarono verso l’Adriatico e l’Jonio nel territorio che comprende la Macedonia occidentale, l’Illiria (Dalmazia meridionale, Monte-negro e Albania propriamente detta) e l’Epiro, stendendosi, quindi, secondo le circoscrizioni moderne dalla Macedonia e dalla Tessaglia sino al mare in largo ed alla Bosnia-Erzegovina in lungo. La storia narra che di là vennero Japidi, Liburni, Caoni, Dauni, Peuceti, Messapi, Enotri ed altri popoli affini a stabilirsi durante le età più lontane nelle terre italiche orientali del mezzogiorno. La storia narra pure che tra queste antiche genti dominarono Pirro, figliuolo di Achille, Filippo ed Alessandro il Grande, Alessandro il Molosso e l’altro Pirro, competitore dei Romani, che s’impadronironó del paese dopo lunghe e sanguinose guerre alternate da varia fortuna. Più tardi, l’Albania divenne una delle provincie di Oriente, indi passò in dominio degli Ottomani. Che cosa sono gli attuali Albanesi? La domanda è facile, ma difficile si presenta la risposta, perchè l’Albania è ancora un campo insufficientemente esplorato dagli antropologi. La mescolanza delle razze è venuta gradatamente a formarsi attraverso i millenni per tutto il paese e a persuadersene basta considerare qualsiasi parte di esso, sia la rozza e primitiva Malissia, sia l’Acro-ceraunia, sia il Tomor. Tutte le supposizioni possono farsi, ma nulla si può affermare di positivo e di concreto. La razza brachicefala che troviamo nella provincia di Scutari e nelle Alpi albanesi del nord e si insinua fino all’Albania tosca, è robusta, con faccia alquanto larga, abbronzata, capelli frequentemente scuri e ciglia folte, occhi bruni ed espressivi, naso diritto ed