ii8 III - Nell’Albania Centrale eterna distruzione e schiavitù, da quelle stesse spiagge di dove non sarebbe difficile ritentare l’insidia a completo nostro danno; traversare colla strada ferrata quella grande e divina porzione della patria, che dal clima temperato padano va a perdersi sotto un clima perfettamente meridionale, il cuore dell’italiano pulsa di intenso affetto verso questa nostra gran madre, a niuna seconda. Così assorti, si giunge a Brindisi, ricca di immortali ricordi dei nostri grandi padri, sulle porte della Japigia, a Brindisi che Roma inalzò a porto di primo ordine per i suoi destini neU’Oriente, e che l’Italia moderna si sforza in tutti i modi di demolire. Una subitanea e indimenticabile emozione provai, discendendo dal treno e riabbracciando il console Millelire, venuto a Brindisi in congedo, dopo una crociera per l’Jonio e l’Adriatico inferiore. Rivedere l’illustre amico, dopo quasi due anni, nello stesso giorno che io lasciavo l’Italia per avventurarmi nel distretto di Epiro, dove egli con cura illuminata e con alto patriottismo amministrava gli interessi nazionali, fu per me un avvenimento, e tutto il resto della giornata fino a notte inoltrata passai con lui, rievocando alla memoria i giorni bellissimi e utilissimi insieme trascorsi a Prevesa e sul golfo di Ambracia negli anni anteriori, e promettendoci che altri molti ne avremmo ancora vissuti in tempo non lontano. All’una antimeridiana del 21 giugno il Japigia della Società di navigazione « Puglia » levava l’àncora e faceva rotta per Vallona, il primo scalo albanese compreso nel suo insignificante itinerario. Eravamo tre viaggiatori in tutto con cinque carichi di mercanzia. Nei precedenti « Itinerari » del 1892 (1) ho lungamente esposto il mio parere intorno a questi servizi sovvenzionati dal Governo, che nonostante tante e serie discussioni non vennero finora modificati, come consigliano e vogliono con giuste insistenze gli interessi commerciali e nazionali italiani. Qualsiasi osservazione in proposito non sarà mai superflua, finché quei servizi non raggiungeranno lo scopo di essere rapidi e settimanali fra l’una e l’altra costa adriatica, e non si penserà di allargare il campo di azione della « Puglia » o della « Navigazione Generale » verso le acque dell’Epiro e della Dalmazia. In attesa che il Governo comprenda alfine, dopo i dannosi temporeggiamenti, non l’opportunità, ma la necessità di questo nuovo indirizzo richiesto da una quantità di circostanze di capitale importanza, io usufruiva per la prima volta del vantaggio notevolissimo offerto dal nuovo e diretto mezzo di comunicazione fra l’Italia e l’Albania, senza l’incomodo di dover andare prima a Corfù per trovarvi, soltanto (1) Vedi a pag. 41 e seg. A. Baldacci: L’Italia e la questione albanese. Firenze, Atti del III Congresso geografico italiano, 1899. Il servizio che prima era quindicinale, era allora volontariamente esercitato dalla « Puglia » ogni settimana in attesa di un disegno di legge che avrebbe dovuto in quel tempo essere già stato presentato al Parlamento per l’approvazione.