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CAPO IX
con gli alleati; i risultati finanziari non sono esattamente conosciuti; i dividendi hanno variato da 6 a 8 %; le azioni delle banche straniere si trovano sempre per la maggior parte nelle mani delle banche-madri.
   Nel periodo 1912-18, le banche su menzionate hanno aumentato, il loro capitale come segue:
                             milioni  di lev. 
1. Banca Generale Bulgara .  da 5     a  12   
2. Banca Balcanica . . . .   da 6     a  15   
3. Banca di credito . . . .  da 3     a  7.2  
4. Banca Bulgara di Comm. .  da 5     a  12.5 
5. Banca Ghirdap . . . .     da 2     a  10   
6. Banca di Sofia.....       da 1     a  7.5  
7. Banca Napredak . . .      da 2     a  7    
   Dal 1912 al 1918 e specialmente negli anni 1917-18 in cui il paese fu invaso da una vera febbre di fondazione di nuove società anonime, e ciò come conseguenza dell’inflazione cartacea, sorsero 36 nuove banche con un capitale no minale di 297.6 milioni e capitale versato 180 milioni; banche soltanto di nome perchè non avendo mezzi sufficienti si occupavano di affari commerciali.
   Le grandi banche straniere e bulgare alla cessazione delle guerre uscirono alquanto con le ossa peste a causa della moratoria in vigore dal 1914 e specialmente della legge che l’abrogò (del 12 maggio 1921) che non ammetteva il pagamento degli interessi durante il tempo della moratoria verso le banche private e altri dal 28 luglio 1915 al 12 maggio 1921, cioè per circa 6 anni, e non solo ciò; ma anche il pagamento in carta invece di quello in oro (e ciò soltanto nei riguardi di sudditi bulgari). Alcune di esse si sono trovate in difficoltà perchè hanno dovuto pagare i loro debiti in valuta più pregiata di quella bulgara con i relativi interessi a istituti o sudditi stranieri ed essere costrette a ricevere il pagamento dei propri crediti in moneta rinvilita bulgara e senza interessi, e ciò, dato il loro carattere di società ano-