I - L’Albania 15 ode in molte provincie dell’Italia meridionale, dove sembrano le medesime di quelle dell’Albania del nord che conserva numerosissime voci inesplorate di canti di amore e di odio, di forza e di generosità, di pianto e di tenerezza. Le canzoni della città e dei dintorni di Tirana e di Elbassan esse pure, quantunque in tono malinconico, arieggiano motivi di indole orientale e araba, e ciò anche in riguardo alla popolazione che è prevalentemente musulmana. Le canzoni dei Toschi imitano i motivi dei canti greci anch’essi monotoni, ma più vivi e con qualche differenza nei canoni e nei bordoni. Le canzoni gheghe sono, in generale, a fondamento eroico od erotico (lirico e più raramente epico), quelle delle città sono erotiche e quelle dei Toschi varie. Il motivo erotico è molto frequente anche in forma esagerata (l). La mancanza di canzoni riguardanti Scanderbeg tra i Gheghi può essere cagionata dallo spirito di tribù e di gelosia delle varie parti dell’Albania. Il nome di Scanderbeg non si sente, infatti, che qualche volta a Cruja ove probabilmente nacque e dove, ad ogni modo, si rese celebre. Scanderbeg, benché condottiero comune degli Albanesi, specialmente nordici, contro i Turchi, era sempre stato stimato come estraneo alle singole tribù dell’Alta Montagna o Albania Grande (che un tempo comprendeva anche il Montenegro nord-orientale) e forse, pure, per il timore dei Turchi, i quali non tollerarono mai che si ricordassero le virtù belliche dell’eroe albanese. Solamente il vestito rammenta nel silenzio il Capitano Skipetaro. Il giubbetto albanese (giubi) cominciò, infatti, a portarsi a lutto dopo la morte di lui e l’uso ne è quasi generale oggi così fra i musulmani come fra i cristiani. Molti canti ricordano il dominio che i Busciatli ebbero dall’epoca della caduta di Scutari (1465) per tutta l’Albania settentrionale fino al 1818 (2). Tra i Toschi le canzoni che ricordano Alì Pascià di Tepeleni sono numerose. Nell’Epiro si cantano le imprese degli Albanesi in favore dell’indipendenza ellenica. La danza albanese ghega {valle, in albanese; ballum, in latino della decadenza) è quanto di più semplice si possa immaginare. Si fa sopra un solo motivo semplice e lento che richiama lontanamente il « rispetto » italiano. I danzatori si dispongono uniti in catena in due file, l’uno contro l’altro, e si avvicinano e si allontanano alzando ritmicamente ora l’uno ora l’altro piede, secondo il tempo della canzone. Tra i Mirditi, durante le nozze, danzano un uomo e una (1) La moralità è in genere più custodita di là dal Drin fino al Mati che non nella Malissia propriamente detta e nelle regioni finitime al di là della frontiera. L’adulterio è dappertutto in fiore ed alimenta il pregiudizio che con la caduta, la donna porterà il feto anche parecchi anni. Le malattie celtiche sono diffuse ab antiquo e vi è la credenza che un malato possa guarirne usando con altra persona, ciò che concorre a diffondere la malattia e la immoralità. (2) Fino al 1748 la cronologia dei Busciatli (originari da Busciati presso Scutari) è giunta a noi molto incompleta. A Cocia Mehemet pascià (1748) successe Mustafà pascià (1761), Caramahmud (1775), Ibrahim pascià (1783), Scodralin Mu-stafà pascià (1795) il quale governò fino al 1818, quando cominciò il vero dominio ottomano con Morely Ali Namik pascià.