104 II - Nell’Albania Centrale mestieri indispensabili alle caravane. Berat è altrimenti conosciuta sotto il nome di Beligrad (città bianca) che rivela il passato dominio slavo. La mattina del io ci rimettemmo in viaggio. Il mutesarij mi faceva accompagnare dallo stesso direttore di polizia scortato da due gendarmi. Gli al-altri gendarmi mandati innanzi il giorno prima avrebbero ricevuto l’ordine di restare con noi, se le condizioni di sicurezza del distretto del Tomor avessero reso necessaria la loro presenza. Con tali ordini, nei quali io non sto a cercare un secondo probabile fine, il governatore si acquistava la mia piena gratitudine che io gli tributo sempre viva in memoria della gioia provata di avere per primo esplorato scientificamente la catena montuosa del Tomor. La parte della Carta austriaca i : 300.000 che riguarda il distretto di Tomor o di Tomoritsa è troppo inesatta perchè io possa seguirla ancora in questi itinerari; gli errori sono dovuti senza dubbio alle difficoltà incontrate durante i loro studi. Col distretto di Tomor si dovranno rivedere gli altri due di Colonia e di Coritsa insufficientemente rappresentati nella stessa Carta nel triplice senso orografico, idrografico e corografico. La catena del Tomor che risulta lunga, a volo d’uccello, circa trenta chilometri in direzione NO.-SE. è definita ad occidente dal bacino del fiume di Berat e ad oriente da quello dell’impetuoso torrente che dal Tomor prende il suo nome, ed è la catena più alta dell’Albania centrale e dell’Epiro, non essendo sorpassata che dal Pindo, del quale può considerarsi uno dei più importanti rami e al quale va per l’appunto a riunirsi col mezzo del sistema orografico segnato al di là del Tomor, dai gruppi di Bofnia, Ostrovitsa e da una parte del Grammos. Le sue due cime più elevate raggiungono colla prima di Tomor Maja 0 Grande Tomor (Nord-Tomorica della Carta austriaca) la massima altezza di 2418 e la seconda di Tomor Abbas-Alì o Piccolo Tomor (Sud-Tomorica della Carta austriaca) 2396 metri. Tutta la catena può dirsi isolata, considerata in sè stessa nella sua posizione occidentale e principale, e perciò, dominando essa una grande estensione di paese con alture relativamente piccole o piccolissime, l’ardita e colossale mole si distingue nelle limpide giornate dalle Alpi albanesi gheghe o dal Pindo di Samarina o dai monti della Macedonia centrale e anche da più lontano dove l’orizzonte è aperto: dall’Adriatico lungo la rotta da Val-lona fino a settentrione di Durazzo si riconosce perfettamente la smussata cresta di questa grande piramide calcarea. Uscendo da Berat noi prendemmo la via a S.E. che segue il letto del Glium Beratit, o fiume di Berat (altrimenti chiamato Osum nel suo corso superiore ed Erghent o Semeni nel suo corso inferiore) e fra Potsalas e Memiasi cominciammo l’ascesa delle prime barriere che dipendono dal Tomor. In questo tragitto trovammo assai diffusa la comune flora della pianura del Muzakjà che qui si può considerare al suo estremo confine meridionale; erano: Xanthium, Poly-gonum, Amaranthus, Atriplex, Cyperus, Tragus; fra i saliceti ed i platani l’E-rianthus”Ravenna che coll’eleganza delle sue pannocchie imita perfettamente 1 Gynerium. Le colline diventano via via alture sempre più importanti, a sub-