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spare nei suoi scritti migliori e pel quale, in fondo, aveva anche subito il confino a Spàskoe Sjelò.
  L’adesione da lui data all 'Avanti! è dunque indubbiamente, assai più che indice di tendenze rivoluzionarie, adesione, per lo meno in parte, a un principio ideale. Turghènjev non appartenne mai a nessun partito politico, né mai s’immischiò in lotte politiche. Le sue personali simpatie o antipatie nel campo sociale espresse da uomo libero e indipendente, esclusivamente a traverso
il	contenuto dell’opera d’arte (1).
  Nel 1848 si trovò casualmente spettatore di sommosse rivoluzionarie in Francia, ma vi rimase perfettamente neutrale. Solo in qualche sua lettera ad amici esprime parole di simpatia pei rivoluzionari e li dipinge in una luce piuttosto simpatica in un vivace racconto d’uno degli episodi delle giornate torbide parigine, cui aveva assistito: M’hanno mandato i nostri (Nàsci poslàli), pubblicato in seguito nelle sue Memorie.
  Lo stesso Lourié, del resto, il cui atteggiamento di fronte all’idea rivoluzionaria russa differisce da quello di Turghènjev, non riconosce in lui alcuno spirito rivoluzionario e gliene muove larvato rimprovero :
  « Neppure questa lettera — egli scrive, commentando la lettera di adesione alla rivista di Lavròv (2) — nep-
(1) Solo nel 1842, nel breve periodo in cui prestò servizio di Stato al Ministero, aveva tentato di sostenere (s’intende, con le debite cautele imposte dal rigore dei tempi), in un memoriale su L’economia rurale russa e il contadino russo, la necessità di radicali riforme nei riguardi della condizione giuridica dei contadini.
  (2)	Ossip Lourié: Op. cit., pag. 70.