— 72 — democratiche. Non è il nichilista dell’epoca posteriore, colui che, in un’azione fanatica di terrore e di distruzione, fa dell’omicidio e della violenza i suoi mezzi normali di lotta e di affermazione. E’ un nichilista teorico, un debole, un idealista puro, il quale vagheggia e propugna sì la distruzione di tutti i congegni sociali del tempo per ricostruire la società su nuove basi, ma non si vale d’altra arma che la parola e la propaganda d’idee. Egli ha la forza intellettuale e morale, ma due ragioni — osserva il Hubert Noodt (1) — gli impediscono, secondo ogni verosimiglianza, di raggiungere veri risultati: dubita ed è cinico. Come figura morale in sé, dunque, malgrado qualche lato piò o meno discutibile del suo carattere, Bazàrov rispondeva in complesso all’ideale dei giovani russi, che a buon diritto si ravvisavano in lui. « Nella figura del medico Bazàrov —- dice il Masa-ryk (2) — è analizzata la gioventù realistica con la sua concezione del mondo e le sue aspirazioni; al realismo è data la designazione di nichilismo. La designazione non era nuova nella letteratura russa, ma nuovo era il tipo. L’analisi di Bazàrov, in quanto essa si riferisce a Tur-ghènjev stesso, seguirà più tardi: qui si tratta di comprendere l’essenza del realismo come nichilismo, nel senso in cui i realisti d’allora, i critici realistici, hanno chiarito i loro principi su Bazàrov ». (1) Op. cit. (2) T. G. Masaryk: La Russia e l’Europa (Roma, lst. per l’Europa Orientale). Voi. I, 1925, pag. 84.