— 89 — vita e delle proprie esperienze e si scosta completamente dal realismo dominante in tutta la sua produzione per entrare nel regno della pura fantasia. L’elemento soprannaturale era comparso per la prima volta nell’arte turgheneviana circa vent’anni prima, nella strana novella : Spettri (Prìzraki), che descrive un fantastico volo dello spirito a traverso lo spazio. L’autore stesso, in ispirito, guidato in una specie di sogno dallo spettro d’una donna amata, si libra negli spazi infiniti e sorvola con la velocità del pensiero, le terre del mondo e del firmamento. E quel medesimo elemento soprannaturale che aveva già fatto altre volte capolino, in forme ed aspetti vari, toma ad affacciarsi nell’arte turgheneviana, a ineguali intervalli : nel bozzetto campestre: Il Faust, nel 1855; nel Cane, nel 1866. Nella strana storia (1869) e nel Canto dell'Amor trionfante esso prende risolutamente il sopravvento sull’azione, trovando in entrambi i racconti espressione a traverso trame completamente diverse, negli occulti poteri di uomini o stregoni, capaci di rievocare fantasmi di morti o di violare perfino le leggi della stessa morte. In Clara Mìlic, uno degli ultimissimi racconti di Turghènjev, pubblicato l’anno stesso della sua morte, esso si manifesta, quasi in un graduale crescendo del senso di pauroso mistero che racchiude, nell’incubo implacabile dello spettro d’una donna suicida per amore, che perseguita l’uomo che ha amato fino a trascinare anche lui nella tomba. E’ forse un vago presagio subcosciente della morte vicina, un senso indefinito e angoscioso della vita che