— 55 — largo favore di pubblico. Turghènjev certo non li ignorava, tanto più che era stato in Germania ed in Francia; non si può dire che ne abbia subito l’influenza, ma non è improbabile che la loro lettura abbia per lo meno contribuito a invogliarlo a occuparsi del medesimo tema, trasportandolo sul suolo russo. Infatti le Memorie d’un Cacciatore furono composte proprio in quegli anni e in gran parte proprio in Francia. Fra i racconti contadineschi francesi e tedeschi e quelli di Turghènjev non v’è in ogni modo altro punto di contatto che lo sfondo comune della gran madre terra. E la profonda diversità di condizioni economiche e sociali dell’Europa occidentale e della Russia dà a quelli e a questi carattere, significato e importanza radicalmente diversi: là riflette lotte essenzialmente economiche per la difesa degli interessi d’una classe di liberi lavoratori contro la classe capitalistica; qua è una vera rivoluzione di coscienze, una solenne affermazione di diritti dell’uomo e di principi umani e sociali, già da tempo universalmente e pacificamente riconosciuti in occidente. Della vita contadinesca s’interessavano in quegli anni medesimi in Russia anche altri scrittori: il Dal aveva pubblicato nel 1846 i Racconti del cosacco Luganski e il Grigoròvic aveva scritto nel medesimo anno: Il villaggio e l’anno seguente Antonio lo sciagurato ; ma Turghènjev, pur risentendo nelle sue Memorie, a giudizio di Bjelìn-skij, qualche lontana eco dei Racconti di Dal, s’era di colpo sollevato, per la perfezione dell’opera d’arte, molto al di sopra di tutti. Turghènjev è inoltre il primo in Russia a vedere nel contadino qualcosa di diverso da un og-