POLITICA COMMERCIALE E COMMERCIO 209 La POLITICA COMMERCIALE DEL DOPO-GUERRA Trattato di Neuilly. Attirata dagli imperi centrali nella guerra mondiale, la Bulgaria, staccata completamente dall’Italia, dalla Gran Brettagna e dalla Francia, sviluppò i suoi rapporti economici con gli alleati. Durante tale periodo predomina un regime speciale di divieti all’esportazione per impedire che il paese rimanga privo dei prodotti di sussistenza. Nel 1918 viene inaugurato il regime dei divieti all’importazione degli articoli così detti di lusso o di non prima necessità; infatti nella lista annessa alla legge del 21 novembre 1918 figurano 112 voci vietate all’importazione. Dopo l’armistizio (29 settembre 1918) quando furono ripresi i rapporti commerciali, prima con l’Italia (febbraio 1919), e poi con le altre potenze, fu applicata la tariffa dei dazi d’entrata del 1904 e successivi cambiamenti, e ciò fino all’entrata in vigore del trattato di Neuilly (9 agosto 1920); fino al 9 agosto 1921, in base all’art. 151 la Bulgaria ha applicato i dazi convenzionali dei trattati di commercio; dal 9 agosto 1921 al 1922 è stata applicata la tariffa generale raddoppiata con l’aggio doganale del 900 % ; nel 1922 è andata in vigore la nuova tariffa doganale. La base dei rapporti internazionali della Bulgaria è costituita dal trattato di pace di Neuilly che, nelle clausole economiche regola le relazioni commerciali, assicurando alle potenze alleate ed associate la clausola della nazione più favorita senza reciprocità; viene stabilito il trattamento dei sudditi di tali potenze, ecc. ecc.; secondo l’art. 160 gli obblighi imposti sono cessati 5 anni dopo, cioè il 9 agosto 1925, e così la Bulgaria ha riconquistata la sua piena libertà di stipulare trattati in base della reciprocità della clausola della nazione più favorita; in quanto al trattamento dei sudditi delle potenze alleate rimane il diritto per ancora cinque anni. 14. — Focabile, La Bulgaria.