250 CAPO VII onesto, che abbia una buona organizzazione, disponga di mezzi sufficienti è cosa molto difficile e ciò perchè i migliori sono stracarichi di rappresentanze scegliendo fra esse quelle che danno maggior profitto e pochi fastidi. Il mezzo migliore è di servirsi della pubblicità su bollettini delle Camere di Commercio e delle Associazioni e sui giornali bulgari e poi si procede alla cernita domandando informazioni bancarie; dopo aver fatto ciò l’interessato deve mandare un fiduciario per conoscere le cose sul posto; dopo la scelta, un viaggiatore o ispettore deve recarsi in Bulgaria almeno due volte all’anno con campioni, per visitare la clientela, regolare conti, controllare e in caso di bisogno (ciò deve accadere raramente) sostituire l’agente; qualche volta bisogna fare opera di educazione del rappresentante e anche dargli la possibilità di occuparsi con profitto degli affari. Per far ciò bisogna naturalmente avere le possibilità, in caso contrario non è consigliabile di trattare grossi affari per corrispondenza; qualche volta ciò è possibile ma il risultato è quasi sempre negativo. I produttori che non siano organizzati per l’esportazione dovrebbero per branche non concorrenti formare dei consorzi di vendita bene organizzati. Commercio con l’Italia. Importazioni. — Nell’anteguerra l’Italia occupava un posto molto modesto nel commercio d’importazione della Bulgaria partecipando nella esigua misura del 6 % (1914) mentre la posizione degli altri paesi era la seguente : Au-stria-Ungheria 27%; Germania 22%; Gran Brettagna 14 %; negli ultimi 8 anni la situazione si è cambiata. Negli anni 1919-21 l’Italia ha occupato il primo posto; è passata al terzo nel 1922 per mantenere il secondo negli anni 1923-24-25-26. Le differenze fra i due periodi sono rilevate dal seguente specchietto :