Cozzo tra l’italianità, lo slavismo e il germanesimo 355 città della costa, ove per ragioni storiche si conserva fin da un’epoca anteriore alla loro immigrazione lui elemento italico, essi occupano tutto il territorio dal Quarnero all’Albania, compreso il retroterra per un tratto interno abbastanza profondo. Il loro numero odierno complessivo può essere indicato in cifra rotonda con sette milioni all’incirca. Di questi però non gravita veramente sull’Adriatico nemmeno un milione. Essi potrebbero tenere un posto più importante di quello che hanno raggiunto finora, se non fossero stati divisi politicamente, religiosamente, nazionalmente. Il loro basso stadio di civiltà alla comparsa nella storia, la mitezza d’animo innata e un po’ d’indolenza, li resero meno agguerriti nella lotta per l’esistenza: furono sopraffatti da nemici più forti e portano ancora oggi le conseguenze di quei difetti iniziali. Gli Slavi quindi che per numero e posizione geografica dovrebbero essere i secondi sull’AdriaLico, per questo loro frazionamento passano in terza linea e la gara nel cozzo decisivo sarà risolta tra gl’italiani e i Tedeschi. Del resto l’Adriatico non è nemmeno per lo slavismo un’arteria vitale. Lo slavismo anzi, sia che lo consideriamo nel suo complesso abbraccianle tutti gli Slavi d’Europa, oppure ristretto a quelli dei Balcani, o sia infine solamente a quelle tre schiatte che gli stanno vicino (Croati, Serbi e Sloveni) 11011 è stato nè sarà mai un elemento marinaro. Abbiamo detto e dimostrato più volle che Serbi, Croati e Sloveni gravitano geograficamente ed economicamente verso il Danubio. Tolta quindi quella piccola parte dei Croati, che vive sulle coste della Dalmazia e — se vogliamo assegnare esclusivamente ai Serbi quelle poco numerose popolazioni slave che vivono attorno a Ragusa e alle Bocche di Catlaro tolta anche questa minima frazione serba, gli Slavi dell Adriatico non hanno nemmeno domestichezza col mare. Ai Serbi, ed anche ai Croati — qualora riuscissero a foimaisi uno stato solo e indipendente — basterebbe uno sbocco commerciale. Trieste, che non ha importanza capitale per il Germanesimo, ne ha ancora meno per lo slavismo. Situata