174 l’adblatico nella storia cepito il piano di dominare l’Italia intera, impresa alla quale non avevano un interesse diretto e per la quale sarebbero loro mancati i mezzi. Tanto più interessante è quindi quel loro tentativo per questo studio sull’Adriatico. Qualora i Veneziani fossero riusciti in quell’intento, avrebbero rinnovato in senso inverso quello che i Bizantini avevano già fatto nei secoli VII, Vili, IX, ossia il dominio incontrastato sul mare mediante l’occupazione di tutti i punti importanti delle due coste. L’insuccesso dei Veneziani si può spiegare con ragioni storiche del momento; però in esso, come nella breve durata dei possessi solidi dei Bizantini, hanno operalo sopratutto cause geografiche. I Veneziani nell’espansione al di là del Po urtarono contro i possedimenti temporali del Papa. Se però Pipino non avesse fatto le donazioni i Veneziani non vi avrebbero trovato che forse una repubblica di Bologna e una continuazione dell’esarcato ed avrebbero magari potuto sottometterli, come avevano vinto la resistenza dei patriarchi di Aquileja nel Friuli. È probabile che questa espansione avrebbe allarmato la Toscana e Roma (che del resto avrebbe potuto continuar ad esistere e prosperare anche se la costa adriatica fosse caduta tutta in mano dei Veneziani), indi che ne sarebbero derivate delle guerre e che magari i Veneziani avrebbero oltrepassato anche gli Apennini. Tutto ciò però non sarebbe stato inevitabile geograficamente, perchè l’Apennino umbro-to-scano è alto sufficientemente da permettere ai suoi due versanti di vivere indipendentemente. Dal lato puramente geografico Venezia avrebbe potuto quindi impossessarsi anche d’Ancona e continuare eziandio la sua marcia lungo il versante adriatico dell’Apennino. Dove però la geografia si sarebbe opposta ad un duraturo possesso della sola costa è nelle Puglie. Abbiamo veduto che perfino i Normanni, sbarcati su questa costa, quando vollero con-solidarvisi, furono attratti all’interno e finirono col calare dall’altra parte nel Napoletano, appunto perchè nella parte meridionale dell’Italia l’Apennino non ha una catena determinata di divisione e di confine.