Popoli antichi 73 Per chi studia le relazioni fra le due coste dell’Adriatico, il passaggio dei Romani sulla costa orientale, per quanto rivesta l’apparenza poco simpatica della prepotenza, è un fatto straordinariamente notevole, perchè dimostra come l’espansione romana avveniva per esuberanza di vita, in nome di una superiorità civile, con una forza conscia e con meta precisa. Essa insegna inoltre ■che i Romani nell’intraprendere tale atto d’impero non poterono fare a meno di seguire la via naturale, tracciata dalla geografia, lungo la penisola messapica, detta allora Calabria, e di passare quindi l’Adriatico nel suo punto più stretto. Ciò avveniva alla fine del III secolo a. C. quando la sorte dei Romani era nella parte ascensionale della parabola e alla distanza di melio di un secolo dall’apogeo della sua potenza, se non del dominio, che fu raggiunto verso il 150 a. C. * Posto il piede sulla costa orientale adriatica, i Romani furono distolti dal proseguili la loro marcia subilo dopo in parte dalle molestie dei Galli e in parte dalla seconda guerra punica. Per l’Adriatico interessa più la nuova guerra contro i Galli, giacché riusciti vittoriosi, i Romani sottomisero in gran parte la regione del Po, piantandovi colonie, e verso il 200 fu ripigliata e continuata la sottomissione totale dell’alta Italia, rimasta interrotta dalla seconda guerra punica Nell’intervallo di cinquant anni fra la seconda e la terza guerra punica (prima metà del II sec. a. C.) l’attenzione dei Romani fu attratta di nuovo al loro oriente nella penisola illirica, ove non avevano ancora interessi da propugnare, ma dove suscitava loro gelosia 1 ingrandimento della Macedonia. Si coinvolsero così in tre guerre, nella seconda delle quali i Macedoni guadagnarono alla loro alleanza il re Genzio dell’Illiria. Conquista romana dell’Illiria.