Lotte per l’Adriatico tra Veneziani, Slavi ed Ungheri 115 dalle regioni magre dei monti carsici lungo i fiumi Drava e Sava, i secondi dalla ricca pianura del Danubio e del Tibisco. I paesi del versante carsico orientale, Croazia, Bosnia, Erzegovina, Vecchia Serbia, non esercitarono mai una pressione decisa in nessun senso, non verso l’Adriatico, non verso il Danubio. Una pressione di qualsivoglia genere, se vi fu, provenne sempre dalle regioni settentrionali a quelle, Ungheria (bassopiano pannonico), Serbia (bassopiano del Danubio). Questo fatto spiegabile ormai facilmente colla natura geografica prova all’evidenza che la regione tra lo spartiacque carsico dell’Adriatico ed i bassipiani del Danubio medio coi suoi affluenti, può essere libera solamente allora che nessuno si curi di dominarla, ma che la natura l’ha creata tale da essere piuttosto soggetta ai popoli che le stanno a settentrione, senza speranza di poter divenire dominatrice a causa della sua montuosa povertà. Anche prescindendo dunque dalle differenze di razza e di temperamento (i Magiari sono imperiosi, i Croati docili) per ragioni puramente geografiche ai Croati sarebbe mancata l’energia economica d’imporsi a tutto il bassopiano pannonico e per ciò furono i Magiari che attraverso i Croati si aprirono il varco all’Adriatico. L’effimero lustro dello Stato croato tra il X e 1X1 secolo non è l’unico esempio di questo genere che la storia, in ossequio alla geografia, abbia fatto nascere sulla costa orientale adriatica. Il passato, rispetto al secolo XI, ci addita l’Epiro all’epoca del suo re Pirro (III sec. a. C.) e la storia posteriore ci mostrerà nel XIII un regno (Despotia) indipendente di Durazzo per opera di un Angelo, bastardo bizantino Comneno ; il ducato di Durazzo degli Angioini di Napoli (Carlo di Durazzo) nel XIV ; un regno di Bosnia, creato nel XIV, dal bano Tvartko; una Serbia all’epoca di Dusciano nel XIV; un’Albania di Scanderbeg nel XV e 'di Ali di Tepelen, pascià di Giannina, nel XVIII. Giudicando le cose cogli occhi di un mortale contemporaneo, non sarebbe forse del tutto errato di includere nell’elenco anche l’Albania e il regno del Montenegro, almeno come sono ora.