Avvertenza dell’ Editore. Il libro che si presenta oggi al lettore ha una storia; una di quelle piccole oscure storie di libri che nascono, e che valgono talora a dare ai volumi una doppia vita: quella che spira dalle loro pagine, e quella che spira dal-l’iinagine dell’autore. Imagine ignota. L’anonimo che si nasconde sotto gli asterischi del frontispizio è uno scrittore adriatico, di quella nobilissima terra dalmata che attende in quest’ora la sua sorte suprema, e non può essere rivelato al gran pubblico per ragioni che ognuno comprende. Nell’ora in cui escono queste pagine ch’egli ha scritte, ma che non ha più riviste nè corrette, l’autore è trascinalo sotto le insegne dell’impero austriaco per i campi di Galizia e di Polonia, e noi ne ignoriamo la sorle. La sua ultima parola è quella che ci ha mandata con questo manoscritto nel mese di luglio trascorso, nascondendo fin da allora il suo nome: parola di profezia che pare mirabile a chi ripensi la calma in cui l’Europa si addormiva prima della bufera di agosto. Auguriamoci di riavere dall’autore anonimo tra poco un’altra parola libera, col suo nome e non col suo travestimento, dopo che la realtà abbia sostituito il desiderio e la profezia. Ci sia permesso aggiungere un’avvertenza. Come l’editore, esaminando forse svogliatamente le pagine manoscritte d’autore giovane e sconosciuto, fu sorpreso nello scoprire un forte lavoro degno d’essere divulgalo ; così crediamo accadrà al lettore che, scorrendo da prima questo volume con la curiosità o con la commozione che la sua origine può destare, si accorgerà, mano mano che proceda nella lettura, di trovarsi dinanzi ad un’opera fondamentale non soltanto per la storia, per la geografia e per la politica dell’ Adriatico, ma anco per la storia, per la geografia, per la politica d’Italia nel mondo. Novembre 1914.