316 li’ADRIATICO KELLA POLITICA questo nodo scomposto di rocce, gettato dalla natura, quasi per rompere la monotonia, nel mezzo di quelle poco rilevanti catene di monti, che a guisa di fascie d’un nastro, corrono lungo la costa orientale adriatica dal Carso della regione Giulia fino alla punta Menders. Questo mucchio di monti erti, aguzzi, fitti, difficilmente accessibili fu nell’antichità il rifugio e il cuore del popolo illirico. Decaduto questo ed infiltratisi gli Slavi esso aiutò Una parte dei vinti di Cossovo a porre un duro inciampo; alla marcia dei Turchi, che dovettero scansarlo e battere un’altra strada. Obliato per secoli ridivenne ai nostri tempi la rocca di un altro popolo, il Serbo. Ai suoi piedi si arrestarono Turchi, Albanesi, Veneziani, Francesi ed Austriaci. Durante la decadenza dei Turchi i Montenegrini scherzarono a fucilate alla loro frontiera orientale e calarono alla prima buona occasione nella valle di Scutari. Fino a poco tempo fa dovevano stare in sussiego molto serio verso il loro confinante di ponente. Ma da quando la tecnica militare diede occhi, voce e fulmini alla fata dell’invitto Lovcen, essi non temono più il nemico nemmeno da questa parte. Chi fosse preso dal desiderio di animare le cose immote vedrebbe disegnarsi alle Bocche di Cattaro la linea di una lotta tra la violenza degli uomini e la resistenza della natura. Da una parte, al basso e al mare, lAustria ricca e potente per tutte le conquiste della mente, ma ferma suo malgrado e irritata; dall’altra il Montenegro povero, ma fiero non per tanto e contento solo perchè la natura lo aiutò a salire su in alto. Nel mezzo di sì epica contesa sembra di veder tesa dalla vetta del Lovcen al porto d’Antivari una grande tabella colla scritta: «Per di qua non si passa». Forse nel momento di una visione consimile un alto funzionario militare austriaco avrebbe pronunciato, a quanto si dice, la sentenza che «alle Bocche di Cattaro si decideranno un giorno i destini dell’Austria». Coll’aiuto italiano la rada di Antivari ha acquistato un porto discreto e la bandiera montenegrina può ora sventolare liberamente suH’Adriatico. Quante persone non