Conclusione 391 dell’Asia, che le portò più male che bene. I Balcani non potranno sottrarsi mai al loro amaro destino di formare la porta per i passaggi tra l’Europa e l’Asia. I Balcani, paese complessivamente povero, sono stati la terra classica della discordia interna e dell’insidia esterna: essi furono sempre e resteranno il tallone d’Achille dell’Europa. Per non divagare troppo — sebbene sarebbe utile nello studio dell’Adriatico di figgere lo sguardo bene addentro in questa equivoca penisola — non ci occuperemo delle attitudini o dell’indole dei Rumeni, dei Greci, degli Albanesi e nemmeno dei Bulgari, che a quanto si può prevedere non sono destinati ad esercitare un’influenza diretta sull’Adriatico e ci limiteremo ad osservare la natura dei Serbi, che conservano in maggior copia le caratteristiche della razza slava. Si sa che la caratteristica principale dei popoli slavi è la resistenza alle imposizioni esteriori, accompagnata da una mite rassegnazione, povera di energia attiva e priva s.pesso della più elementare organizzazione. Per effetto di questa speciale, ineffabile energia passiva gli Slavi sopravvissero probabilmente nei Balcani a tanti disastri, che forse avrebbero fiaccato temperamenti più impulsivi, ma d’altra parte non raggiunsero quello sviluppo civile che sarebbe stato possibile di ottenere. A questa debolezza intrinseca bisogna aggiungere l’azione deleteria di cinque secoli di dominio turco. Per raggiungere il livello degli altri popoli e poter fare senza pericoli quel salto vertiginoso dalla barbarie nella civiltà bisognerebbe che i popoli balcanici, oltre al risveglio innegabile delle loro energie interne, godessero anche dell’aiuto esterno dei loro vicini. Purtroppo la terra dei Balcani ha dato sempre ricca messe di zizzania, e quasi non bastasse la produzione spontanea, la diplomazia europea ve ne semina dell’altra a piene mani. Una rigenerazione rapida e rigogliosa dei popoli balcanici per effetto soltanto della liberazione politica, simile agli esempi offerti dagl’italiani e dai Tedeschi, sarebbe una vana speranza, almeno per ora.