272 l’adriatico nella storia marina taliana. ruvida repulsione. Allora il partito d azione ricorse ai fatti e Garibaldi coi suoi volontari entrò nello Stato del Papa. L’Austria questa volta non si mossie, ma dalla Francia un corpo d’esercito rioccupò militarmente lo Slato del Papa. La sconfitta delle armi garibaldine a Mentana e l’appoggio poco velato con cui il ministero Ral-tazzi aveva favorito l’impresa garibaldina, peggiorarono la posizione dell’Italia di fronte alla Francia, che poteva lagnarsi della rottura della convenzione. La conseguenza di tutto ciò fu che l’Italia cadde ancora più alla dipendenza della buona volontà di Napoleone. Il pessimo stato delle finanze, il deficit enorme, la gelosia dei capipartito, l’antagonismo fra mezzogiorno e settentrione, l’indolenza di una parte della popolazione* rendendo difficile un pronto consolidamento del nuovo Stato, depressero l’entusiasmo degl’italiani, che accorgendosi di dover intraprendere un lavoro colossale di rinnovamento interno vi si accinsero, ma trascurarono per ciò la politica estera. In quest’opera di riorganizzazione si distinsero ancora una volta i piemontesi (il vecchio partito della consorteria) che si dimostrarono i più capaci a continuare la redenzione morale d’Italia. Tra gli organismi che avevano bisogno di una riorganizzazione c’era la flotta. L’infelice battaglia di Lissa aveva mostrato la necessità di rinnovare la marina italiana dalle fondamenta. L'Italia aveva messo in mare alcune navi corazzate,1) ma la maggior parte erano ancora in legno. Per ciò ne furono vendute trentadue e costruite delle nuove. Di pari passo colla rinnovazione della flotta andarono i lavori portuari in generale e quelli della costruzione di basi navali militari in particolare. Per ragioni geografiche e storiche gl’italiani rivolsero l’utten-zione a quello dei loro tre mari ch’è il più importante, il Tirreno, e mediante il quale essi devono curare la posizione di grande potenza mediterranea. Già nel 1861 posero le basi del massimo porto di guerra alla Spezia. 1) Le prime navi corazzate erano state usate in Francia per cura di Napoleone III dopo la guerra di Crimea (1854) e di poi con nuovi progetti verso il 1858.