Le crociate
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unici protettori possibili del commercio di Trieste. E i Triestini con quella dedizione volontaria ne riconobbero la supremazia, ma a patto della concessione di franchigie amministrative e commerciali, compreso il diritto di pace e di guerra.
  I	duchi d’Austria erano riusciti a toccare un porto al mare. Oggi ognuno vede l’importanza di tale passo, piccolo allora nell’apparenza, ma d<el quale la maggior parte dell’Italia contemporanea forse nemmeno si sarà accorta.
  Intanto per comprendere bene il valore effettivo di queste estensioni di potere degli Asburgo bisogua aver presente che il loro dominio non era che parziale e ch’essi alla lor volta dipendevano pure in parte dalla volontà suprema dell’imperatore di Germania. Cosi p. e. la contea di Pisino fu adoperata costantemente per procacciarsi danaro, cedendone il dominio utile a signori affittuari e fu riscattata del tutto appena nel 1848. — Trieste dopo la dedizione conservò immutati i suoi statuti fino al 1550 e anche dopo fino alla proclamazione del punto franco (1771) poteva considerarsi un piccolo Stato tributario dell’Austria (a somiglianza di quanto avvenne più tardi col Montenegro). — Però il passo più importante era fatto. L’ulteriore ingrandimento del più forte e la sottomissione finale del più debole al momento opportuno, non sarebbero stati che quistioni di tempo.
  L’ingrandimento era stato infatti preparato tacitamente da trattati scambievoli d’eredità, conchiusi dagli Asburgo verso questo tempo con varie famiglie dominanti. Di speciale importanza furono i patti colle famiglie d’Ungheria e del Tirolo, nel qual modo venne predisposta l’unione dei paesi austriaci, boemi ed ungheresi, ossia fu preparata la grande Austria asburgica.
  Quest’ingrandimento della famiglia ducale asburgica merita di essere segnalato come un caso tipico della storia. Nel mentre in generale i popoli, gli Stati e per essi i loro capi per estendere il dominio dovettero ricorrere a lotte cruente, gli Asburgo senza guerre, ma
     L’Adriatico.