Evo moderno 173 luppo intellettuale del rinascimento italiano non era scompagnato da sentimenti d’indipendenza politica. Varie sono le cause per le quali questi sforzi non poterono conseguire il fine desiderato. Innanzi tutto nessun grande interesse, nessun bene permanente dei popoli moveva tutta questa attività politica, la cui molla era il solo momentaneo interesse dei dominanti. Per ciò mancava la costanza. Secondariamente se Venezia e il Pontefice, che si potevano in certo modo considerare di forze pari, non erano riusciti a scavalcarsi, non sarebbe stato mai possibile che uno di loro vincesse i Francesi e gli Spagnoli, malauguratamente chiamati ad intromettersi negli affari della penisola, o gli Asburghesi, assorti proprio in quel tempo al primo posto della politica mondiale. In queste condizioni anche se la sorte avesse fatto nascere il principe invocato da Machiavelli, si può dubitare dei successo della sua opera patriottica. Malgrado ciò non sarà privo d’interesse considerare un po’ più da vicino il tentativo di Venezia. Venezia possedeva sulla costa orientale tutto quello che la geografia e la politica contemporanea le permettevano. I Veneziani però comprendevano il lato debole del loro possesso. Essi vedevano che i loro territori della Dalmazia e dell’Albania, interrotti in terraferma, non potevano essere conservati che coli’assoluto dominio sul mare; vedevano crescere i loro nemici tanto dietro l’I-stria, dietro la Dalmazia, nell’Albania, quanto al di là del Po e dell’Adda; si sentivano nel pieno vigor della forza c del senno amministrativo, e per prevenire assalti nemici, tentarono d’ingrandire i loro posisessi. Lo Stato pontificio nell’Italia media e il regno di Napoli nella basisa erano sconvolti politicamente. Ne approfittarono per metter piede nella Romagna e nelle Puglie. Questo passo dimostrerebbe ch’essi non tendevano tanto al dominio dell’Italia, quanto piuttosto ad assicurar meglio nelle loro mani il dominio del mare Adriatico con un ampliamento di possessi anche sulla costa occidentale. Nè d’altronde è ammissibile che i Veneziani, tanto sagaci, abbiano con- L’Adriatico. 22