Funzione sociale dell’Adriatico 57 Padania fece sì che la civiltà irradiante da questa vi giungesse attraverso il mare affievolita e potesse venir contrastata dalle influenze, che vi esercitarono altri centri situati o fuori dell’Adriatico o al di là del versante interno. È fuori di dubbio inoltre che la conformazione geologica, arida, franabilè, scoscesa del Carso e degli Apen-nini essendo causa di povertà economica determina anche l’inferiorità civile di queste regioni in confronto a quelle delle Alpi. L’abbondanza di pascoli sulle Alpi, oltreché concedere quella fonte di ricchezza ch’è un ampio allevamento di bovini, favorisce le industrie ad esso annesse. Sul Carso e suH’Apennino invece non trovano pascolo sufficente che le pecore, le capre, gli asini, i muli, animali che consumano di più il terreno e rendono meno del bue. Vi sono, è vero, tanto alla costa apenninica che alla carsica, interi distretti — ma non sono grandi — dove la natura esuberante par che inviti con le più soavi lusinghe all’ozio e ai sogni incantati ; ma altrove e poco distante la natura cambia ed è tanto aspra da rappresentare qua un vivaio di ruvidi caratteri (la Dalmazia), là un serbatoio di costumi selvatici (gli Abbruzzi), più in là una fucina di energia indomabile, ma purtroppo anche sterile (Montenegro, Albania). Appunto per ciò soltanto a Venezia potè formarsi un organismo civile, nato, cresciuto e vissuto su questo mare con forze indigene, il quale riuscì per conseguenza ad affermarsi per nove secoli sulla parte più importante e più contrastata dell’Adriatico. Anche in altre parti delle coste adriatiche tentarono di germogliare piccoli organismi civili indipendenti, ma o non nacquero vitali oppure, se vissero, lo dovettero più a felici contingenze passeggere e alla tolleranza degli altri che alla propria energia (come si vedrà meglio nella parte storica). Non essendo dunque l’Adriatico un bacino adatto per la generazione spontanea di una civiltà sua propria, è naturale che subisse l’influenza delle civiltà dei paesi