Evo moderno 165 EVO MODERNO. Il passaggio dall’evo medio al moderno, che, quando si studia la storia, apparisce unicamente per ragioni tecniche come un cambiamento di scena, si compì invece anche per l’Adriatico senza scosse o mutamenti rumorosi. La Serenissima continuò a dominare sulle sue coste; gli altri Stati e popoli continuarono a vivere ed a muoversi subordinatamente. I cambiamenti più notevoli avvennero gradatamente e più tardi, ancora una volta in particolar modo sulla costa orientale per opera, come si disse, degli Asburghesi e dei Turchi. La vita locale dell’Adriatico portò d’ora in poi per tre secoli (XVI, XVII e XVIII) l’impronta principale di Venezia. Il dominio della Serenissima non fu però senza pericoli e contrasti: ebbe da lottare contro gli Asburghesi, i Turchi, i Papi e gli Spagnoli di Napoli. Siccome però il teatro diplomatico e guerresco di queste lotte giacque fuori dell’Adriatico, si può dire che questo mare, ridivenuto anche politicamente italiano per opera di Venezia, ebbe nuovamente un periodo di monotonia storica e, pur godendo di un benessere economico, rientrò per Ire secoli nella penombra. Premetteremo quindi alcune rapide considerazioni sulla politica generale. Ancora una volta, a riprova della sua umile missione storica, l’Adriatico, tanto nei suoi piccoli quanto nei suoi grandi cambiamenti, subì l’eco dei maggiori avvenimenti del mondo. L’epica lotta medievale fra gl’imperatori tedeschi e il papato, rappresentanti il primo l’idea germanica, il secondo della latinità e che aveva reso l’alta Italia per secoli teatro di vicende guerresche, era terminata colla vittoria, non rumorosa, ma effettiva del papato. Nell’Italia meridionale l’influenza pontificia aveva chiamato in opposizione agl’imperatori di Germania prima gli Angioini francesi, poi gli Aragonesi spagnoli. Nell’Italia di mezzo lo L’Adriatico. 21