La guerra italiana del ’66 269 dovi buone ragioni anche per Muggia, Pirano, Sebenico e Cattaro) fu scelta Pola e nel 1801 fu posta la prima pietra dell’arsenale. Nei tre lustri, dal 50 al 05, l’Austria aveva dato notevole e regolare sviluppo alla sua marina da guerra, che infatti fece buona prova a Lissa, special-mente per il valore personale di Tegethoff. Da parte italiana invece, se era stata fatta l’Italia e se era stata messa insieme una flotta di gran lunga più numerosa e tecnicamente più forte dell’Austria, non erano purtroppo fatti ancora gl’italiani. La flotta italiana mancava di omogeneità ed era composta di squadre scisse da pregiudizi regionali e da gare personali. Così, male preparata e peggio condotta dal Persano, la flotta italiana si presentò nella infausta giornata del 20 luglio 1860. Una guerra per il possesso di Venezia non poteva essere combattuta lontano dall’ Adriatico. L’ ambasciatore germanico a Roma conte Usedom suggerì al Lamarmora il nolo piano idi colpire l’Austria nel cuore» con un’ardita offensiva fino nell’Ungheria e nell’interno dell’Austria. il Lamarmora preferì di avanzare con due corpi d’armata alla destra e alla sinistra del Po e di passare forzando il quadrilatero. Ma a Custoza (21 giugno 1800) fu battuto dall’arciduca Alberto che aveva saputo scegliere posizioni migliori. Lamarmora dovette abbandonare il piano dell’offensiva. Frattanto i Prussiani riportavano il 3 luglio la vittoria decisiva di Kòniggràtz in Boemia. L’imperatore Francesco Giuseppe I cercò la mediazione dell’impei'atore francese, che ancora godeva una posizione dominante in Europa, al quale offerse il Veneto, e Napoleone III, geloso dei successi delle armi prussiane, accettò. — Ma il ministero italiano Bicasoli per non venir meno ai patti colla Prussia continuò le operazioni militari. Cialdini passò il Po e venne senza colpo ferire fino alle fortificazioni di Venezia. Garibaldi avanzava sulle Alpi e già gl’italiani sperando di conquistare anche il Trentino e l’Istria entrarono in questi due paesi. Per risolvere la guerra occorreva un’azione decisiva sul mare, e per ciò fu dato L’Adriatico. 34