L’assetto presente dell’Adriatico 321 carta, ma di cui la confederazione germanica non intende dimenticarsi. Essi si erano spinti verso l’Adriatico per due vie, quella dell’Adige e quella del Carso. Vedendo di non poter più raggiungere colle loro propaggini nazionali il bacino dell’Adriatico per la prima, pensano che oggi forse l’impresa di arrivare ad un porto al sud potrebbe loro arridere attraverso il Carso e concentrano i loro sforzi più che mai su Trieste. Il governo mantiene per loro scuole tedesche a Trento, a Rovereto, a Gorizia, a Trieste, a Pola senza contare i luoghi minori sovvenzionati dalle loro società private. Il Lloyd una volta tutto italiano oggi è germanizzato anche nelle apparenze esterne. Col denaro, colla burocrazia, col militare i Tedeschi vorrebbero essere i regolatori dall’alto della vita pubblica. Politicamente però sono privi d’importanza e per ciò a Trieste la loro colonia deve contentarsi di trar partito dall’opportunità del momento della lotta ben più aspra, ch’è combattuta oggi tra gl’italiani e gli Slavi. Quando il pericolo italiano sembrava minaccioso per la monarchia essi inclinavano a sostenere gli Slavi. Oggi che lo slavismo costituisce un principio di minaccia per la loro egemonia in Austria e in Europa sembrano invece disposti ad accostarsi agli Italiani. Senza il governo austriaco e la grande Germania non sarebbero calcolabili. Da quando il mare si rielevò nell'importanza economica I Magiari, dei popoli anche nazioni che non lo hanno per confine tentano di utilizzarlo come via commerciale. Fra queste sull’Adriatico sono i Magiari. Essi rammemorano sempre con orgoglio 1 ammonimento fatidico di Kossuth: < Magiari, al mare» (a tengere Magyar !). Le cure che il governo di Budapest dedica alla navigazione marittima, guerresca e commerciale non possono essere valutate che da chi abbia osservato da vicino il porto di Fiume. Il governo ungherese non solo sovvenziona lautamente le due società di navigazione ungaro-croata per l’Adriatico e Adria per il Mediterraneo, costruì cantieri, la fabbrica di torpedini, ecc., ma vorrebbe L’Adriatico. 40