30 l’adriatico nella geografia Sull’Apen- nino. I VALICHI. Finora la costa fu considerata nei suoi tratti generali o preferentemente nelle sue parti principali. Occorre però penetrare collo studio anche nelle suddivisioni regionali minori, giacché queste, ove sono componenti essenziali, servono a spiegare meglio la base geografica dei fatti civili o storici. Per ottener questo scopo gioverà considerare anche i valichi, che, consistendo in un abbassamento della cresta che contorna le montagne, segnano oltreché la transazione da un sistema orografico, gruppo o catena all’altro, la strada per cui si mosse il flusso e riflusso umano. I valichi quindi potrebbero dirsi geograficamente confini negativi (in opposizione alle vette che agiscono come separazione positiva) giacché di fatto congiungono i due versanti. In uno studio sintetico come questo non si potranno beninteso considerare che i principali. Per voler incontrare un valico nel senso geografico della parola, vale a dire una strada naturale ben disegnata tra un versante e l’altro, bisognerebbe attendere di arrivare fino alla gola di Popoli, alta solamente 250 m., attraverso alla quale scorre il fiume Pescara e che congiunge il versante orientale degli Abbruzzi col Lazio. Ciò non per tanto gli scambi umani tra i due versanti dell’Apennino meridionale avvennero più al sud, attraverso un terreno difficile, ma che nel suo complesso si presta meglio al passaggio delle genti, attraverso cioè l’altipiano irpino. Incominciando al mezzogiorno dal golfo di Taranto, l’Apennino lucano, ch’è il più lontano dalla costa orientale, sale gradatamente allontanandosi dal mare fino a raggiungere m. 1836 e 1425 nelle vette del Volturino e del monte Santa Croce, tra le quali giace la conca di Potenza, per la quale corre anche la ferrovia da Napoli a Taranto.