Antagonismo 343 ANTAGONISMO. L Austria s’era abituata fino al 180(5 a godere il predominio incontrastato sull’Adriatico. Si rassegnò a dividerselo territorialmente malgrado la vittoria dì Lissa, ma continuò a conservarvi il primo posto nella navigazione. La marina da guerra austro-ungarica — anche per ragioni di spazio in contrapposto all’italiana spesso assente — vi era sempre presente e vigile e così pure nel movimento commerciale tanto fra le sue sponde quanto tra i suoi scali e quelli di altri mari primeggiavano navi dei porti dalla parte orientale Trieste, Fiume, Lussino, Ragusa, battenti bandiera austro-ungarica. L’Italia intanto avendo raggiunto anche la maturità economica volle pareggiare la posizione anche nel terzo dei suoi mari, ma bastò questo sviluppo naturale e giustificato per provocare gelosie. L’opposizione dell’Austria è però anche una manifestazione spiegabile, che si potrebbe dire storica. È destino che ogni volta che l’elemento italico fu portato ad espandersi sull’Adriatico abbia avuto da incontrare resistenza negli abitatori dell’altra costa. I Romani trovarono gli Illiri, i Veneziani lottarono coi Narentani, coi Croati, cogli Uscocchi, coi Turchi, e gl’italiani hanno avuto da urtarsi coll’Austria. È una fatalità che sia così e si potrebbe quasi dire che la lotta anziché fra popoli, che non furono sempre gli stessi, sia proprio fra gli elementi delle due coste, la penisola italica contro la balcanica. L’Austria ha bisogno dell’Adriatico come di una condizione vitale per la sua conservazione di grande potenza. Anzi il tratto di costa adriatica posseduto dall’Austria rappresenta il minimo necessario tanto relativamente alle altre grandi potenze, quanto assolutamente riguardo alla sua potenzialità. Esiste cioè uno squilibrio tra la forza terrestre e il possesso marittimo dell Austria, e per ciò ora che tutti gli Stati ambiscono al grado di grandi