Dalla caduta della romanità alla comparsa di Venezia 107 come nucleo croato principale la Croazia bianca (più tardi Dalmazia veneta), con a capo dei Conti, detti nella loro lingua Knezi. — Il fatto politico della prevalenza del distretto della Croazia bianca, si spiega precisamente con ragioni geografiche. Fu già dimostrato infatti che lungo tutta la costa orientale la regione triangolare tra il Ve-lebit, il Dinara e la costa (fiumi Zermagna, Cherca, Cettina) è la migliore geograficamente. Per questa causa naturale, congiunta all’altra culturale della maggior presenza in questo tratto di elemento latino, ebbe origine proprio in questo tratto quell’embrione di Stalo croato nazionale semi-indipendente, di cui si ode oggigiorno parlar spesso a proposito del trialismo degli jugoslavi in Austria. Le condizioni politiche suaccennate durarono lungo tulio il IX secolo. Al principio del X uno di questi conti nazionali, di nome Tomislavo, dopo di aver sostenuto coll’aiuto di Bisanzio — ormai in gelosia e iu antagonismo con Venezia — che gli cedette le città latine, e lo nominò suo governatore (stratega), guerre fortunate contro i Magiari ed i Bulgari e di aver quindi ridotto sotto il proprio potere tulli i paesi croati e serbi, portando il dominio croato a confini mai raggiunti prima, nò dopo, s’incoronò Re dei Croati. Di lui sappiamo solamente che governò dal 903 al 928 e morì poco dopo l’incoronazione. A lui succedettero i suoi figli che regnarono fino al 1074. Ma alla morte del primo suo successore, avvenuta nel 945, il regno si divise, apparentemente per discordie e lotte fratricide di pretendenti, in sostanza per l’immaturità politica del popolo e decadde tanto da subire da lì a mezzo secolo preciso una sconfitta decisiva da parte dei Veneziani. Nelle lotte che Venezia sostenne fino dal secolo VIII i Narentani. contro gli abitatori della costa orientale adriatica figurano da questa parte oltre ai Croati anche i Narentani. Siccome tanto gli uni che gli altri non oltrepassarono gli albori di vita civile, le storie, specialmente di quell’epoca, non hanno tramandato abbondanti notizie; per ciò non sappiamo con esattezza in quali rapporti politici ed etno-