112 CAPO III degli strati conosciuti si può dire che la probabile ricchezza di esso ammonta a circa 1 miliardo di tonn. Il carbone di Pernik è una vecchia lignite, di colore nero, abbastanza duro ma di tale cattiva qualità che lasciato all’aperto in grandi mucchi facilmente si accende; ciò si deve non solo al suo grande contenuto di piriti ma ad altre cause. L’anilisi fatta del tout venant per 100 parti ha dato i seguenti risultati: strato D umidità 14.70; ceneri 23.10; coks 52.02; carbone fisso 29.92; a Popoff dol: materie volatili 33.28; zolfo 1232; calorie 3820. Quella della merce venduta ha messo in rilievo secondo la qualità un massimo di calorie di 5.173 e un minimo di 3.992. La produzione è andata sempre crescendo; passando da 24.000 tonn. nel 1891, a 100.000 nel 1897; a 200.000 nel 1909; a 300.000 nel 1912; a 400.000 nel 1914; a 500.000 nel .1915; a 600.000 nel 1916; a 700.000 nel 1917; è diminuita negli anni 1918 e 1919 per passare a 670.000 nel 1920; a 800.000 nel 1921; a 900.000 negli anni 1922-23; a 1.000.000 negli anni 1924 e 1925. La produttività media di un minatore è passata da 525 Kg. nel 1923 a 660 nel 1925; giorni di lavoro nel 1925 239; giornate di lavoro 1.4 milioni. In questi ultimi anni si cerca di approfittare dell’energia elettrica della Società « Orion » per i bisogni della miniera (dal 1° aprile al 31 dicembre 1925 347.538 KW); ciò ha dato la possibilità di rimontare tutte le macchine della centrale ed avere una produzione totale di 2.478.848 KW ottenuto dalla centrale « 300 V » e « 200 V ». Per il suo sviluppo è indispensabile di elettrificare tutto il processo produttivo; le condizioni favorevoli sono: 1) eccedenza di combustibile a buon mercato cioè della polvere di carbone che ha 2000-2400 calorie che finora è stata utilizzata molto poco; essa rimane a bruciarsi e produce dei danni. In una grande e moderna centrale per la produzione di un KW ora sarà necessario di consumare 3-5-4 Kg. di