I.'ADRIATICO NELLA GEOGRAFIA La pesca e la navigazione furono quindi più che due occupazioni naturali della popolazione, una necessità : solo che se la prima potè e dovette venir esercitata in patria per il sostentamento della vita, la seconda costringe la massa dei marinai ad esulare altrove per avere un reddito rimunerativo dalla loro attività e capacità. Giacché se la costa carsica possiede magnifici golfi, baje, rade e porti, queste insenature sono per lo più morte perchè i monti le soffocano e tagliano dal retroterra. 1 porti per essere attivi e divenir la sede di commerci e d’industrie vogliono un retroterra vasto e vallate ampie. L’attività e il progresso tecnico hanno bisogno prima di tutto di un centro naturale, che poi può divenire anche centro economico. Tutto ciò manca purtroppo lungo la costa carsica, se si eccettui in un certo senso meno letterale il sinus Salonitanus (oggi golfo delle Castella presso Spalato) nel mezzo della Dalmazia. Se dunque la costa è povera anche là dove, come nel-l’Istria e nella Dalmazia di mezzo, vi sono e porti e isole e diecine di chilometri di terra digradante, immaginarsi lo squallore di quei tratti dove la costa nuda scende a picco sul mare. A questo proposito bisogna notare ancora che in generale i monti delle catene carsiche esterne lambite dal mare, anziché discendervi digradando come fa per lo più l’Apennino, si rialzano proprio quando più si avvicinano al mare e poi piombano a picco, presentando addirittura la spaccatura d’un fianco. Il pendio anche di molte isole (specialmente di quella denominata Lunga di fronte a Zara, della Brazza, di Lesina, di Melecla) non è rivolto verso occidente al mare, ma verso oriente alla terra, segno che un tempo dovettero essere state unite col continente. Questa formazione carattei'istica è visibile in grande nel litorale croato. Soltanto alla forma speciale del Ca-pella e del Velebit si deve se corsi d’acqua che hanno origine a pochi chilometri (in linea aerea) dallo spartiacque ed a poca distanza dal mare vanno a sboccare