288 L ADRIATICO NELLA STORIA lia, fino al 1882, l’inimicizia fra l’Italia e l’Austria lungo tutto il bacino dell’Adriatico era apparsa una fatalità inevitabile, contingenze della politica generale europea mutarono improvvisamente le cose e arrestarono per alquanto tempo quell’evoluzione che, mossa dagli uomini, era stata determinata invece dalla natura intima del progresso civile ed economico dei popoli. L’Italia doveva essere preparata piuttosto ad un conflitto colla Francia e per ciò furono spese somme ingenti per la riorganizzazione dell’esercito e della flotta. Le manifestazioni irredentistiche furono sconfessate e represse dal governo ed anche fra l’opinione pubblica italiana le velleità di rivendicazione territoriale sull’Adriatico furono poste a dormire. Tuttavia i patti della diplomazia furono ancora una volta impotenti a frenare l’evoluzione fatale della storia dei popoli, e lo statu quo dell’Adriatico, conservato a stento e per forza, fu minacciato dalla dissoluzione del regime turco nei Balcani. ALCUNI FATTI DELLA PENISOLA BALCANICA. Abbiamo veduto il lento, ma irresistibile risveglio dei popoli balcanici, accompagnato dal desiderio di liberazione religiosa-nazionale e le tendenze di instaurarvi in un modo o nell’altro l’egemonia dello slavismo ortodosso, suscitate dalla Russia. Però la penisola balcanica non è abitata solamente da Slavi: ci sono i Greci, i Rumeni, gli Albanesi i (quali, come gli Slavi, al contatto della civiltà occidentale latino-germanica incominciarono qua e là 3 solidificarsi. I consolidamenti avvenuti in quest’ epoca riguardano paesi distanti dall’Adriatico e quindi non lo toccano che indirettamente in quanto sarebbero stati capaci di influire sull’ assetto complessivo della penisola balcanica. Però non possono venir sorpassati in silenzio. Nel 1881 la Rumenia, nel 1882 la Serbia assunsero il titolo di re-