134 l’admatico nella storia I Municipi italiani. Albori del trecento. più che l’influenza papale in Italia e su tutte le due parti dell’Adriatico aveva raggiunto l’apice sotto Innocenzo III. Di tutto ciò se ne saranno accorti senza dubbio i contemporanei, però soltanto i posteri hanno potuto sentenziare, che quel documento formò il fondamento decisivo per l’estensione ulteriore dello Stato della Chiesa. L’attenzione dei contemporanei è di solito colpita maggiormente dai fatti rumorosi, che sono o l’epilogo di lunghe evoluzioni conosciute oppure scoppi effimeri di forze, che percorrendo una troppo rapida parabola ascendente, sono destinate a cadere presto e poco lontano dal punto di partenza. Quei fatti invece che potrebbero costituire il principio o le tappe di grandi avvenimenti sono silenziosi e trascorrono ignorati. Essi per ciò non vengono scoperti che dai posteri ed anche questo solo quand’ebbero la fortuna di essere coronati da un grande edificio storico. Una prova di quanto fu detto ora, ci viene offerta dall’alta Italia e specialmente dalla Lombardia. L’impero romano-germanico, fondato dai Carolingi, lave-va ricevuto un’impronta prevalentemente tedesca ancora sotto gl’imperatori Ottoni, della casa sassone (X secolo). Dopo tale cambiamento d’indirizzo politico, la coltura del-l’Alemagna illanguidì e già dall’XI secolo fu superata dall’Italia e dalla Francia, che ripresero il primato. Specialmente in Italia si facevano sentire nella coltura e nella vita politica gli albori di quel rinascimento che, spiegatosi nel XIII secolo, doveva affermarsi potentemente nel XV. Consci di tale risveglio i municipi italiani dell’alta Italia e specialmente quello di Milano cercarono di rendersi indipendenti amministrativamente dalla supremazia degli imperatori di Germania. Si venne così nella seconda metà del XII secolo a quell’epica lotta tra Federico Barbarossa e le città lombarde, in cui si distinsero Arnaldo da Brescia, la lega lombarda ed i vittoriosi di Legnano. La lega porta il nome delle città lombarde, ma era formata da tutti i municipi dell’alta Italia. Vi partecipò anche quello di Trieste. Fra tutte le città primeggia natu-