20 7, ADRIATICO KELLA GEOGRAFIA Continentale. Ciò salva i suoi abitanti dalla mollezza e se li distoglie dai godimenti puramente estetici di una vita contemplativa, li stimola beneficamente all’attività e li fa laboriosi. La natura chiuse la Padania in un recinto ili monti e di lagune difficilmente sormontabile, specialmente dall’interno all’esterno. Questa cintura impedì l’espansione territoriale dei popoli di questo bacino tutt’all’intorno, ma contribuì anche alla fusione di tutti gl’immigrati. Senza le Alpi i Tedeschi avrebbero allagato anche l’Adriatico, e gl’italiani devono essere grati a questa montagna perchè se non altro li aiutò a conservarselo. La segregazione a causa delle Alpi avrebbe potuto essere dannosa allo sviluppo della civiltà nella Padania, se l’ampiezza della pianura non fosse stata più che suffi-cente da permettere un movimento alla civiltà indigena. In queste condizioni l’anello di monti e di lagune fu anzi vantaggioso, perchè le assicurò una fisionomia propria, incancellabile, e le conferì una bellezza naturale invidiabile da tutte quelle altre pianure sterminate, ma che per mancanza di confini presentano invece un aspetto di monotonia opprimente. La Carsica. Come tale sarà inteso in questo capitolo quel tratto che va da Duino alle Bocche di Cattaro. Dovendosi passare gradatamente dall’osservazione puramente descrittiva a considerazioni organiche, giova ricordare innanzi tutto che la costa carsica oggi è, a quanto si può constatare, in più punti alquanto abbassata nel mare in confronto dell’epoca romana. Nel vallone di Bisano entro le Bocche di Cattaro (il sinus Rhizonicus dei Romani) quando il mare è perfettamente tranquillo e il cielo limpido si vedono ad una profondità, relativamente grande, delle grosse linee regolari, biancheggianti, come se fossero mura di costruzioni. Qualche cosa di simile i pescatori dicono di osservare presso Ragusavecchia nel luogo ove si crede che sia esistita l’antica Epidaurus. Presso Salona vi sono delle tombe romane per una