Evo moderno 185 Si può dire un secolo di sostai e di stagnazione per l’Italia e per l’Adriatico e quindi di poca importanza. Non vi furono notevoli cambiamenti, anzi dalla parte occidentale territorialmente nessuno, dall’orientale pochi. Moralmente è un secolo di decadenza su tutta la linea nel senso di continuazione della china precedente. Malgrado la pace relativa, l’Italia giaceva oppressa sotto il peso dell’assolutismo politico e religioso della (Spagna. La scienza, che nei paesi protestanti era rinata e procedeva libera e trionfante sulla via deH’esperimcnto, nei paesi cattolici era soffocata dall’intransigenza della fede. Basta citare un fatto per tutti, la persecuzione di Galileo Galilei, costretto ad abiurare per rispetto alla fede quello che l’indagine scientifica gli aveva insegnato essere positivamente vero. Nella bassa Italia la costa adriatica non poteva essere fiorente, se poco lontano, a Napoli, scoppiava l’insurrezione di Masaniello. Nello Stato pontificio il nepotismo e la cattiva amministrazione portarono più volte la nave di San Pietro all’orlo del fallimento. Urbano VIII spese somme favolose in fortificazioni e per l’esercito ; tentò, ma inutilmente, di sottrarsi alla potenza degli Asburgliesi durante la guerra dei trent’anni. Al contrario coll’aiuto francese la santa sede riuscì ad impossessarsi del ducato d’Urbino dopo l’estinzione dei Della Rovere. Innocenzo XI ebbe da fare per riordinare le finanze. La letteratura e l’arte, che furono sempre il barometro d’Italia, erano degenerate nelle sdolcinature del secentismo e nelle ampollosità del barocco. Però verso la fine di questo secolo, essendosi la Francia a merito di Luigi XIV innalzata al predominio in Europa, l’influenza francese incominciò a soppiantare la spagnola. Si preparavano grandi e gravi avvenimenti pel secolo venturo. Venezia ed i Turchi non deposero le armi per tutto questo secolo. Siccome però i Turchi lottavano contemporaneamente coll’Austria e cogli altri Stati dell’oriente d’Europa dai Guerra di Venezia col Turco.