Lotte per l’Adriatico tra Veneziani. Slavi ed Ungheri 113 * Nel secolo XI gli avvenimenti continuano a seguire un corso naturale sulla via delineatasi nel precedente, però con maggior rilievo locale per l’Adriatico e colla differenza che l’influenza del Papa risale. La Lombardia continuò ad essere come al solilo il pomo della discordia fra l’impero e il papato e il motivo di discese in Italia degl’imperatori germanici. * I Croati ebbero ancora uno sprazzo di luce sotto il re Crescimiro, detto da alcuni più tardi il Grande, discendente di Tomislavo, ma figlio di una dogaressa veneziana (1058-1073), il quale senza portare il suo Stato neppur da lontano all’estensione e alla potenza del primo re Tomislavo, riottenne in nome di Bisanzio il dominio (veramente sarebbe più esatto di dire il governo) sulle città latine della costa e assunse il titolo di re di Dalmazia. Alla sua morte si rinnovarono le ambizioni personali, le discordie e le lotte intestine, che, dannose sempre, divennero fatali, quando nel 1090 si estinse del tutto la dinastia nazionale croata. Dopo un decennio di gare politiche e di incertezze, in mancanza di persone adatte tra le famiglie nazionali più in vista, non si sa bene per quale concorso di circostanze, se cioè per opere guerresche o per calcoli politici e a quali patti, la corona col consenso della maggior parte dell’elemento croato (non del latino che dal 1074 si trovava di nuovo sotto la supremazia titolare dei Veneziani) fu cinta nel 1102 d. C. da Colomano, re d’Ungheria, e la Croazia passò sotto quella dipendenza dei Magiari, dalla quale ancora oggigiorno tenta inutilmente di svincolarsi. Breve storia dei Re Croati.